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La collezione di pesi monetali si inserisce perfettamente nella storia del Collegio del Cambio, l’Arte a cui appartenevano i banchieri e i cambiavalute: già negli statuti del comune di Perugia del XIV secolo era infatti affidato al Collegio il controllo del peso delle monete.

Dall’inizio della monetazione fino ai primi anni del XX secolo, il valore delle monete d’oro e d’argento veniva determinato dal loro contenuto in metallo, calcolato in funzione del loro peso e della percentuale di metallo prezioso nella lega.
La lega era fissata dall’autorità emittente, per cui chi riceveva in pagamento monete, soprattutto d’oro, aveva interesse a controllarne l’esattezza del peso.

I primi pesi per monete furono prodotti nell’Impero romano a partire dal IV secolo d.C.; la produzione dei pesi monetali proseguì successivamente in oriente con i bizantini e gli arabi.
Nell’Europa occidentale, la produzione di pesi monetali s’interruppe al tempo delle invasioni barbariche per poi riprendere nel secolo XIII, a seguito delle nuove coniazioni di monete d’oro.

Si tratta per la maggior parte di pesi di fabbricazione romana, riconoscibili per lo stemma papale riportato al diritto. Sono presenti anche numerosi pesi di fabbricazione bolognese, con al diritto lo stemma della città. Altri pesi provengono dall’Italia Settentrionale, dalla Francia e dalla Germania.

I pesi monetali conobbero una grande diffusione in tutti gli stati dell’Europa Occidentale e restarono in uso fino ai primi decenni del XX secolo.

La collezione del Collegio del Cambio contiene oltre 550 pesi monetali per monete circolanti a Perugia e nello Stato della Chiesa, tra il XV e la seconda metà del XIX secolo, ed è la raccolta accessibile al pubblico più completa nel suo genere, anche a livello internazionale.
Completano la collezione quattordici scatole contenenti bilance e pesi monetali, rappresentative della produzione europea nei secoli XVII – XX.

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